L’UNI ha avviato l’inchiesta pubblica finale relativa alla norma che certifica la figura professionale del Lighting designer.

Dopo un intenso lavoro di gruppo al tavolo GL15 “APNR Lighting Designer” nell’ambito della Commissione Tecnica 023Luce e Illuminazione”, intrapreso nel 2019 il processo è giunto finalmente alla fase di inchiesta pubblica finale (IPF), con scadenza 29/10/2023.

Da diversi anni in vari gruppi di lavoro associativi, ASSIL aveva manifestato in alcuni gruppi di lavoro (essenzialmente nelle “TF Illuminazione pubblica” e “TF Luce ed Energia”) l’opportunità di prevedere un progetto illuminotecnico, possibilmente obbligatorio in ambiti applicativi professionali al fine di creare uno strumento di selezione dei migliori prodotti da utilizzare per tali applicazioni. Per tale ragione vi fu una stretta collaborazione con altri Stakeholders per promuovere in ambito nazionale ed europeo i progetti UNI 11630 – Criteri per la stesura del progetto illuminotecnico, e CEN/TS 17165 – Lighting system design process (in collaborazione con CELMA).

Questa policy, prima in ASSIL e poi in Europa (CELMA e Lighting Europe), generò spinte dell’industria verso la Commissione Europea affinché si giungesse ad integrare la Direttiva Ecodesign anche con un Regolamento specifico che trattasse gli impianti di illuminazione (LSLLighting Sistem Legislation), progetto che però si arenò sui tavoli europei dopo solo la pubblicazione del relativo studio del consulente (VITO) denominato “Preparatory study on lighting systems ‘Lot 37’

Pertanto, allo stato attuale la proposta oggetto dell’inchiesta pubblica è in linea con quanto promosso, nelle attività che ASSIL conduce regolarmente nella diffusione della cultura della luce anche nei propri corsi.

La norma UNI 11630 sul progetto illuminotecnico fu anche un modo per iniziare ad affrontare la questione già dibattuta a suo tempo e non risolta in merito al fatto che il “lighting designer” possa essere una specifica professione; inizialmente si scelse di scrivere nella norma cosa deve fare un progettista illuminotecnico piuttosto che arrivare a scrivere i criteri di qualificazione del professionista in questione. Ma dal 2019 la tendenza mutò, anche a fronte della proposta di AILD – Associazione Italiana Lighting Design e si cominciò a parlare della possibilità di lavorare su questo tema come una delle tante APNR – Attività Professionali Non Regolamentate oggetto di lavori normativi in UNI.

Priorità e caratteristiche dei requisiti:

  • La definizione di detta attività professionale con lo sviluppo di un documento sui requisiti fondamentali della stessa in termini di conoscenza, abilità e competenza, è effettivamente utile tanto agli operatori, quanto al relativo mercato.
  • In via generale, Il Lighting Designer è un professionista che si occupa dell’applicazione della luce come dimensione funzionale ed anche come potente linguaggio espressivo e artistico in ogni ambito in cui è presente una attività umana per cui si rende necessario o auspicabile integrare la luce diurna naturale (ad esempio ambienti lavorativi, di servizi, e commerciali) oppure prolungare la funzionalità di tali attività nelle ore serali e notturne, sia come servizio sia come intrattenimento.
  • Il professionista che si occupa di illuminazione è dotato di una approfondita conoscenza della materia luce in tutte le sue accezioni, coniugando originalità creativa e spiccata abilità progettuale, ed è capace di gestire tale materia con responsabilità e autonomia al fine di ottimizzare la vivibilità, l’estetica e la godibilità degli spazi.
  • Il principio su cui si fonda tale professionalità è la percezione visiva, da cui scaturisce l’esigenza di interpretare l’elemento luce a regola d’arte e in ogni suo aspetto in accordo con lo specifico ambito di applicazione.

Al seguente link Dettaglio IPF – UNI – Ente Italiano di Normazione è possibile visionare la pagina dedicata del sito UNI per scaricare la bozza di norma in inchiesta pubblica finale ed inserire i propri eventuali commenti.